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Ancora sulla produttività collettiva delle Molinette, fra “balle” presunte e scomode verità |
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Scritto da FLC CGIL TORINO |
Torniamo sull’accordo che riguarda la produttività collettiva delle Molinette, per approfondire, a mente fredda, i termini della questione che avevamo indicato in modo sintetico il 15 settembre. Nel contempo, cogliamo l’occasione per rispondere alla Uil che, con raffinata eleganza, ha diffuso due note che titolano “tutte balle!” e, come se non credessero nemmeno loro a ciò che scrivono, “erano davvero tutte balle!”, un tentativo pretestuoso e mistificatorio di nascondere la loro totale assenza su una vicenda che richiederebbe, invece , la collaborazione di tutte le forze disponibili.
Il contenuto dell’accordo sulla produttività collettiva L’azienda ospedaliera delle Molinette ha siglato, insieme alle OOSS della funzione pubblica, un primo accordo il 15 luglio 2010, che non è stato reso pubblico. Tale accordo è stato oggetto di una “ratifica” successiva, avvenuta il 14 settembre 2010, per poter diventare operativo ed essere attuato. L’accordo ratificato contiene alcune modifiche rispetto al precedente, non rilevanti per il nostro discorso. Le parti hanno concordato (si veda la tabella allegata per i calcoli): - una prima decurtazione dei premi legati alla produttività collettiva del 15% rispetto a quanto attualmente percepito, con un passaggio da un valore medio annuo di € 3.232,98 (valore minimo per la categoria A pari a € 2.169,12, valore massimo di € 4.586,14 per la categoria DS) a un valore medio di € 2.748,07 (minimo € 1.843,75, massimo € 3.898,22). Tale riduzione è legata a recuperi e accordi fra le parti che hanno reso il fondo di bilancio insufficiente a garantire le quote concordate, ed è stata accettata dalla controparte sindacale. - una seconda riduzione della produttività collettiva, che la diminuisce in media del 34% rispetto al percepito attuale, con una media di € 2.117 a persona (min € 1.555,06 per la cat. A, max € 2.992,00 per la cat. DS) con una riduzione media pari a € -1.115,15 (min €- 614,06 per la cat. A, max € -1.594,16 per la cat. DS). Le somme risparmiate attraverso questa seconda riduzione del premio per la produttività collettiva viene impiegato per finanziare un passaggio di fascia attraverso progressione economica orizzontale, che comporta, per gli aventi diritto, a recuperare una media annua di €+ 887,19 (min +493 €, max € +1.267,5) rispetto alla suddetta perdita di € -1.115,15 (min € -614,06 cat. A, max € -1.594,16 cat. DS) di salario accessorio, con una differenza che viene a ridursi alla media di € -227,96 (min € -120,58, max € -326,66).
Valutazione dell’accordo Per il personale ospedaliero si tratta di un accordo positivo. Sebbene il salario accessorio venga ridotto in misura maggiore rispetto all’aumento che deriva dal passaggio di fascia, vi è il vantaggio che l’aumento della retribuzione principale diventa stabile nel tempo (non soggetta cioè alla variabilità del salario accessorio) e, in più pensionabile. Inoltre il passaggio di fascia avviene in modo automatico, senza alcuna procedura selettiva, a differenza di quanto succede dalle nostre parti. Il grave problema sorge per il personale universitario convenzionato, che dovrebbe godere dello stesso trattamento del personale ospedaliero secondo la normativa vigente ma che, in questo caso, rischia di subire una decurtazione secca del salario accessorio senza la compensazione del passaggio di fascia tramite PEO.
L’intervento FLC-CGIL e le prospettive del prossimo futuro Come FLC-CGIL, a inizio settembre siamo venuti a conoscenza dell’accordo di luglio e della sua imminente “ratifica”, attraverso i contatti interni con i rappresentanti CGIL del comparto della Funzione pubblica al tavolo di trattativa delle Molinette. Il 9 settembre abbiamo informato l’Amministrazione, come evidenziato dalla nota emessa dalla stessa il 13 settembre. Con buona pace della UIL, un primo intervento dell’Amministrazione universitaria è avvenuto ed è servito per sospendere temporaneamente gli effetti dell’accordo nei confronti del personale universitario convenzionato. Le due Amministrazioni hanno manifestato l’intenzione di incontrarsi, ma occorre essere estremamente vigili e incalzare l’Amministrazione universitaria affinché si attivi e mantenga gli impegni. Occorre chiarire, in ogni caso, che non abbiamo mai inteso dire che l’accordo non sarebbe stato concluso e applicato per il personale ospedaliero, come la malafede UIL vorrebbe far credere. E’ normale, pertanto, che il personale ospedaliero si sia visto riconoscere il passaggio di fascia, mentre, controllare per credere, il personale universitario convenzionato non ha subito decurtazioni di salario accessorio, per ora. L’emergenza resta, tuttavia, e occorre agire con tutti i mezzi di pressione disponibili per trovare la migliore forma di compensazione possibile per il personale universitario convenzionato.
E la UIL dov’era? Dov’è ora? Chi legge potrà valutare se abbiamo raccontato “balle” oppure no. L’accordo di cui parlavamo è stato siglato e reso noto, l’Amministrazione universitaria è intervenuta dietro nostra sollecitazione e gli effetti dell’accordo sono stati momentaneamente sospesi per il personale convenzionato, a prescindere da interpretazioni malevole. La verità scomoda è, invece, che i colleghi della UIL sono stati del tutto assenti e inerti nella denuncia delle conseguenze delle trattative in corso alle Molinette e delle sue nefaste conseguenze per il personale convenzionato. Non sono venuti a conoscenza dell’accordo in tempo utile, oppure, se lo conoscevano come è ben possibile, hanno intenzionalmente taciuto. Risvegliatisi dal torpore, hanno sollevato una cortina fumogena fatta di improperi e di interpretazioni faziose, nel vano tentativo di nascondere la loro inazione su un terreno al quale, a parole, dicono di tenere particolarmente. Non si comprende perché preferiscano dare addosso a chi cerca di agire per risolvere i problemi concreti, invece di dare il proprio contributo alla difesa salariale dei colleghi convenzionati. Si tratta, oltretutto, di questioni che richiedono attenzione, capacità di analisi e di azione, un clima collaborativo: se vengono trattate con la stoltezza e la superficialità che la UIL ha dimostrato in questa occasione, si rende più difficile il raggiungimento del comune obiettivo, sempre che non sia questo il vero scopo. Ci auguriamo che i colleghi della UIL vogliano adottare un atteggiamento più costruttivo e che abbassino i toni di una polemica di nessun interesse per chiunque e che, per parte nostra, eviteremo il più possibile di alimentare ulteriormente.
Obiettivi Le ragioni per le quali si è giunti a questa situazione estremamente negativa risiede nell’annoso disinteresse da parte della nostra Amministrazione universitaria, che nel tempo è stato ripetutamente denunciato, non solo da noi. Un primo obiettivo di breve termine, volto a tamponare l’emergenza, è la proposta di assicurare un assegno ad personam a favore del personale convenzionato, in grado di garantire lo stesso trattamento economico finale rispetto al personale ospedaliero corrispondente in ottemperanza all'art. 31 del DPR 761/79. L’obiettivo per il prossimo futuro è quello di giungere finalmente a una contrattazione integrata a livello di sito ospedaliero, con un tavolo di trattativa unico al quale siano rappresentati l’Ateneo e le RSU/OO.SS. del comparto università, in modo da poter ottenere in modo sistematico un trattamento paritario in applicazione alle disposizioni di legge e del nostro CCNL. Sarà l’occasione per affrontare in modo globale tutte le problematiche del personale convenzionato che attendono risposte da anni, come il mancato convenzionamento dei neoassunti, le funzioni di coordinamento non riconosciute ecc., per citare solo alcuni esempi.
Enrico Gastaldi FLC-CGIL Torino
Allegati: - Il Testo dell’accordo sulla produttività collettiva |
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